L'artista

Claudio LiaClaudio Lia inizia ad alimentare il suo talento fin dal liceo artistico per poi proseguire gli studi  all’Accademia di Belle Arti.

Da adolescente ha la fortuna di frequentare studi di artisti come Ennio Calabria, Jaber e Nunzio Bibbò.

E' significato molto per l’artista aver avuto come modello personalità di alto livello come Ennio Calabria, il quale non ha mai rinunciato all’espressione e all’impegno civile, politico e culturale per un profondo mutamento della società.

Claudio,  sembra recepire l’eredità del maestro  Jaber, pittore Iracheno che da anni vive e lavora in Italia, a sua volta allievo di Ennio Calabria.

Nello studio di Jaber alla stazione Termini di Roma, crocevia di gente, razze e culture, Claudio Lia respira l’eredità del passato e assimila nel presente l’uso del colore e la mescolanza delle forme, segni distintivi delle opere dell’artista Iracheno prendendo coscienza della tridimensionalità della materia e del valore del bozzetto prima dell’opera finita.

Dal 1995 Claudio Lia inizia ad esporre, alternando mostre personali a collettive:

Le sue opere sono in esposizione permanente nel Palazzo Ferdinando I di Savoia a Roma, e nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma.

Fonda nel 2010 il  gruppo “Arte Indivisa”, con il quale sta attualmente girando l'Italia con la mostra dal titolo “Arte contro le mafie  Cultura + Legalità = Libertà”.

Hanno scritto di lui:  Achille Morelli, Francesco Loperfido, Guido Cagnoni, Antonietta Campilongo, Salvatore Palmieri, Simona Capodimonti, Massimo Filipponi, Flavia Matitti, Michele Govoni, Alessandro Cerreoni.

Claudio Lia nel suo linguaggio espressivo,  porta inevitabilmente in sé gli echi dell’indagine psicanalitica, da Freud a Jung, passando per le ultime ricerche del settore, da lui assimilate nel corso degli studi universitari di Psicologia.